Si potrebbe sostenere che i sintomi fossero fin troppo evidenti, ma nel mondo tecnologico in cui viviamo i rapporti prezzo/utili e i valori contabili hanno sempre meno importanza nella valutazione corretta di una società.
Il livello attuale di 27,27 (dati del 30 aprile 2020) è ancora assestato tra i 25 percentili più alti.
“Don’t fight the Fed”. Ma non allinearti nemmeno alle sue decisioni.
Following A seguito di molteplici tagli nel mese di marzo, i tassi di interesse sono stati azzerati e la Fed sta adottando misure per affrontare la crisi. Il tasso sui federal funds (quello che le banche si fanno pagare per prestiti a breve termine) è al livello più basso dall’inizio della crisi finanziaria.
Anche se ritenuto altamente improbabile da molti esperti, gli Stati Uniti potrebbero considerare di seguire le orme dell’Europa e ricorrere ai tassi negativi.
Negli ultimi mesi, la Fed non ha perso tempo. La serie di misure messe in campo per fronteggiare la crisi include strumenti come il Money Market Fund Liquidity Facility (MMFLF), il Primary Dealer Credit Facility (PDCF), e tutti gli altri meccanismi di sostegno al credito possibili.
Ma non è tutto. Il 12 maggio la Fed avvierà un programma per l’acquisto di ETF sulle obbligazioni societarie. L’ idea è quella di sostenere settori fortemente colpiti dalla crisi come compagnie aeree, hotel, catene di ristoranti ecc. per cercare di evitare una catastrofica reazione a catena di fallimenti aziendali. Si prospetta dunque uno scenario in cui la Federal Reserve stamperebbe ingenti quantità di denaro per sostenere il mercato obbligazionario nel tentativo di prevenire la recessione.
La conseguenza è stata che il bilancio della Fed è cresciuto di ben 2.56 trilioni di dollari solo dal 26 febbraio di quest’anno. Per dare un’idea, l’ammontare complessivo di tutto il 2008 è stato di 870 miliardi di dollari.